Con le piste ciclabili, Cristo si è fermato a Monfalcone, scordandosi di Ronchi


Se non è maglia nera del mandamento, sicuramente concorre ad esserla, la nostra Ronchi, per la mobilità ciclabile. A partire dalla pressoché inesistenza di piste ciclabili.Quella di via San Lorenzo è stata la fotografia di come si è considerata la mobilità ciclabile a Ronchi. Un tratto inutile, isolato, sconnesso, che ha creato più problemi che altro, tanto che alla fine è stata cancellata. Resiste un tratto sconnesso dal mondo delle ciclabili, quella di via Brechi, sorgerà, quella in funzione del polo intermodale che non interesserà il centro della nostra città, pare. E' incredibile che in questi decenni a Ronchi non si sia progettata una mobilità sostenibile. Una città dove con le auto la velocità è sostenuta, pochissimi i dissuasori, zero gli autovelox fissi, dove muoversi con le biciclette è una fatica di Ercole a volte.  Per non parlare dello stato dei marciapiedi. Perché non esistono zone protette per la mobilità ciclabile, salvo quelle citate, perché si è sempre a rischio.  E non è tanto una questione di risorse. Esistono milionate di euro che a livello europeo vengono messe a disposizione per progetti, lo stesso anche a livello ministeriale, è solo una questione di pianificazione, di progettualità. Con le piste ciclabili, Cristo si è fermato a Monfalcone, scordandosi di Ronchi, verrebbe da dire. Basta pensare al tratto che collega via D'Annunzio di Ronchi, con via San Polo. All'improvviso si interrompe il tutto. Tra marciapiedi scassati se non inesistenti, attraversamenti impossibili, è un miracolo, verrebbe da dire, che ad oggi non ci sono stati incidenti di rilievo. Il problema è anche più complessivo nel mandamento. Ad esempio Bisiachi in bici ha fatto uno studio con delle proposte concrete e fattibili che si spera prossimamente possano essere prese in considerazione. Certamente chi sarà chiamato a governare Ronchi per il futuro dovrà mettere tra le proprie priorità una Ronchi a dimensione di bicicletta, che non significa avere solo piste ciclabili, ma rivedere la mobilità complessiva in città, oltre che avere una Ronchi a dimensione di mobilità per tutti, perché, come abbiamo già scritto, c'è anche la questione dei disabili, con barriere architettoniche importanti. Serve una nuova visione di Ronchi, a dirla tutta.  Ci saranno pure le nuove rastrelliere, certo. Però...
Nessuno ha la bacchetta magica, ma di questo passo, se le cose continuano così, non ci resta che sperare in qualche stregone o qualche strega per averla questa benedetta bacchetta magica.

mb

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