Ronchi dei peri. Via Duca d'Aosta stravolta, si chiede l'intervento del Ministro per salvare gli ultimi tigli. Il caso diventa nazionale







Ronchi dei peri. Oramai Ronchi sarà nota così. Peri che conquistano ovunque la cittadina bisiaca. Alberature esteticamente brutte, che hanno stravolto il disegno e la storia di via Duca d'Aosta dopo l'abbattimento di quasi tutti i tigli della via. Abbattimento avvenuto il 4 dicembre, per ragioni di riqualificazione e non per ragioni prevalenti di sicurezza, perché come emerso nelle relazioni questa poteva essere garantita con una costante potatura. Tigli secolari compromessi a causa della responsabilità dell'uomo, di interventi sbagliati nel corso degli anni, dalla costruzione dei marciapiedi, alle aiuole, alla capitozzatura. Il 68% di quelli analizzati erano compromessi, su 79 tigli, ancora una trentina circa sono quelli rimasti in piedi che verranno abbattuti, pare, quando si procederà con il rifacimento del marciapiede. Opera di grande impatto pubblico ed emotivo che ha creato enormi discussioni e polemiche e sentimenti di rabbia a Ronchi. Ed ora, eccoli lì, i peri. Fatta fuori anche l'unica palma piantata da una residente del posto. Non è sopravvissuta.





Intanto, un comitato di associazioni chiede l'intervento del Ministro per i Beni e le attività culturali per fermare l'abbattimento dell'ultimo lotto dei tigli, patrimonio storico di Ronchi e di quel viale. Si sarebbe potuto valutare diversamente il senso unitario del viale senza procedere con l'abbattimento dei tigli? Chissà, non c'è stato modo di saperlo e di verificarlo e di poterlo discutere in Consiglio Comunale, neanche dopo il fatto. Dunque, via Duca d'Aosta, un caso nazionale.


mb

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