Trieste Airport,nonostante la privatizzazione, lo slancio per raggiungere quota 1milione di passeggeri ancora non c'è


I dati del 2019 vedono lo scalo ronchese raggiungere 783.179 passeggeri nel 2019, in leggera crescita rispetto al 2018, ma lontano dal suo record storico del 2012, quando raggiunse 880 mila passeggeri, circa. Uno scalo che anche se continua ad ospitare ogni tanto dei voli di aerei enormi, che fanno notizia, in materia di trasporto merci, si deve registrare però un calo del 34% nel settore cargo, così come si registra un calo di movimenti aerei del 10%.  Insomma, l'entrata del Fondo F2i al momento non ha comportato alcuno slancio atteso per l'aeroporto ronchese.  Ricordiamo che sono state acquisite il 55 % di quote al prezzo 32 milioni di euro circa, e la Regione del FVG ha  stanziato 32 milioni di euro da utilizzare per attività promozionali fino al 2026 a sostegno dei programmi di sviluppo dello scalo. L'obiettivo dichiarato è quello di superare quota 1 milione di passeggeri entro il 2022. Trieste Airport è entrato a fare parte di uno dei maggiori network aeroportuali italiani, che include gli aeroporti di Napoli, Torino, Alghero, Milano (Linate e Malpensa), Bologna ed indirettamente Bergamo, ma tra questi non è quello che al momento ha sicuramente i dati migliori. E delle riflessioni vanno sicuramente fatte.
Scalo che si trova a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia, o meglio ex provincia di Gorizia, e si chiama Trieste Airport, un ritorno al passato che vedeva questo territorio essere legato a Trieste, prima di finire dopo il Trattato di Pace, nel 1947, sotto Gorizia, come zona cuscinetto tra il Friuli ed il TLT, ovvero Trieste.  Dalla fine degli anni '30 lo scalo di Ronchi è l'unico di riferimento del FVG. E' tra i primi posti in Italia sotto la soglia di 1 milione di passeggeri. Con 17,5 milioni di euro di investimenti viene considerato come il principale hub intermodale italiano che collega il terminal aeroportuale direttamente con la fermata ferroviaria Trieste Airport Ronchi dei Legionari.  Tante le potenzialità, ma non riesce a decollare come dovrebbe, nonostante l'importante mole di investimenti pubblici. E' stato privatizzato, con il 55% delle quote cedute ad uno dei fondi d'investimento più importanti italiani, F2i,la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia continua a detenere il 45% del capitale di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. Uno scalo, pur essendo a pochi minuti dal centro abitato di Ronchi, che viene percepito come estraneo al territorio di Ronchi, e dove da anni ci si continua ad interrogare sul futuro. O lo si chiude, o decolla. E se lo chiude, chi risarcirà la cittadinanza del fallimento della più grande opera pubblica realizzata con soldi pubblici in FVG in questi ultimi decenni? Che spazio riuscirà a ritagliarsi con il vorace Veneto? O il Veneto, con i suoi scali, rinuncia a qualcosa, o Trieste Airport difficilmente avrà prospettive di lunga durata. Questo è il pensiero di tanti. Insomma, nonostante i tanti proclami e qualche volo piazzato qui e lì, ed altri persi, il futuro è pieno di dubbi, al momento e la soglia di oltre 1 milione di passeggeri l'anno è lontana  se non cambiano le cose e per cambiarle serve quello  slancio che ad oggi non si riesce ad intravedere. Determinanti saranno questi due anni per le sorti del nostro scalo ed è nell'interesse di tutti che decolli, in tutti i suoi settori.

mb

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