Se nel sito turismo FVG si ignora totalmente la storia della Resistenza di Ronchi ma si parla del solito D'Annunzio



Ronchi non è al momento una località attenzionata da turisti, anche se ogni tanto dei passanti armati di macchina fotografica in giro per la nostra città li vediamo. Sul sito  Turismo FVG canale fondamentale attraverso cui PromoTurismoFVG, ente pubblico economico funzionale della Regione FVG, attua la sua strategia di promozione della nostra regione, c'è anche  Ronchi dei Legionari. Cosa si legge?
 La località Ronchi dei Legionari, adagiata alle pendici del Carso, era abitata sin dall'epoca preromana.In epoca romana sorsero alcune ville rurali, i cui impianti sono stati recentemente rinvenuti lungo il perimetro dell'Aeroporto del Friuli Venezia Giulia. Insieme ai territori vicini, Ronchi dei Legionari fu soggetta a continue scorrerie, anche da parte dei Conti di Gorizia; visse un periodo di tranquillità nel Settecento e Ottocento e, nel 1850, ebbe una Podestà quale rappresentante consiliare, mentre nel 1912 venne elevata al rango di Borgata.Sede dell'aeroporto regionale, riprende nel proprio nome la parola "legionari" dalla spedizione organizzata da Gabriele D'Annunzio, che il 12 settembre del 1919 occupò Fiume. In ricordo di tale impresa dannunziana conosciuta anche con il nome di "Marcia su Fiume", sulla strada statale che da Ronchi dei Legionari porta a Monfalcone, troviamo una lapide posizionata sulla casa che ospitò il "vate" Gabriele D'Annunzio e a poca distanza da una colonna posta davanti al cimitero del paese.

Ora, va bene citare D'Annunzio, è un fatto storico, indegno, avvenuto, determinante per il nazionalismo in una regione dopata dal nazionalismo. Purtroppo l'atto eversivo di quell'antislavo che ha occupato per 500 giorni la città di Fiume, ha condannato Ronchi ad avere quella denominazione fascista, che nel 2025 avrà cent'anni.  "Dei legionari". Quando poi manco un solo ronchese fu legionario. Dei legionari! Ma come se pol? Intanto, son quasi cent'anni che è così. Anche se si spera di riuscire ad eliminarla prima del centenario. A Ronchi c'è una via dedicata a questo personaggio che ha cancellato la storica via Postale per Trieste. C'è una targa nella casa dove ha dormito per qualche ora, con il suo virus intestinale. Targa che venne collocata dal fascista Giunta due mesi dopo aver guidato l'assalto al Narodni dom di Trieste. Giunta, capo del fascio triestino, che qualche anno dopo la posa diventerà anche segretario nazionale del PNF. Ma possibile che neanche 10 ore di permanenza di questo personaggio devono determinare la storia e compromettere l'identità di una cittadina in questo modo? E comunque, visto che a Ronchi i monumenti che esistono sono quasi tutti dedicati alla Resistenza, da quello di piazza dell'Unità alle targhe e cippi diffusi, visto che qui la Resistenza è stata un qualcosa di enorme, epocale, in rapporto alla popolazione residente, con centinaia di morti, con centinaia di partigiani in un paese che aveva neanche 8 mila abitanti, per quale diamine di motivo omettere la Resistenza? Avrebbero potuto citare i monumenti che esistono, in una città che tra l'altro è medaglia d'argento al valor militare per il contributo dato alla Resistenza, come il cippo di cave di Selz, come il monumento di piazza dell'Unità. Che sono noti anche oltre i confini regionali. Si auspica in una doverosa integrazione. Non ci vuole tanto, un paio di righe. E comunque, le cose omesse sono anche altre, come l'esistenza di un villa Romana. Infine, chi ha scritto quelle righe, forse non conosce proprio bene, bene il territorio. La colonna di cui parlano, in realtà è il monumento dei legionari realizzato nel comune di Monfalcone, ed il monumento non è solo una colonna, colonna donata dal Comune di Roma negli anni '60 quando venne realizzato quell'orribile manufatto, ma, appunto, un manufatto che include anche una colonna.  Perché letto così, " una colonna posta davanti al cimitero del paese" lascia intendere che ci sia solo una colonna, ma non è così. Così come è l'auspicio che Ronchi, in futuro, possa rientrare anche nel circuito turistico regionale, di opportunità ve ne sarebbero, è solo questione di visioni e giuste progettualità di un certo tipo quelle che si spera possano affermarsi prossimamente anche qui a Ronchi.

mb

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