I fuochi epifanici inquinano. Una tradizione che va ripensata

La mappa diffusa nel sito dell'ARPA FVG del 7 gennaio è chiara. Chiara perché evidenzia la situazione sul territorio regionale dell'inquinamento dovuto ai fuochi epifanici. Cosa che interessa anche Ronchi, che è ai limiti tra la zona verde e gialla. Non rossa. Questo va detto. L'ARPA FCG scrive che i Fuochi Epifanici sono una tradizione molto radicata in tutto il Friuli Venezia Giulia e dalla forte valenza simbolica e di aggregazione sociale. Tuttavia possono risultare particolarmente impattanti sulla qualità dell'aria in condizioni di ristagno atmosferico, soprattutto a causa delle emissioni di materiale particolato e di composti organici volatili, tra i quali il benzo[a]pirene. Ciò avviene anche perché spesso le biomasse non sono correttamente essiccate e la combustione è effettuata all'aperto, dove non sono efficaci molti dei processi che, nelle stufe, ottimizzano il processo di ossidazione. Proprio per queste ragioni è importante adottare alcuni accorgimenti che consentano di rispettare la tradizione minimizzando gli effetti sulla salute e in generale sull’ambiente.
A quanto pare nonostante le indicazioni fornite, il quadro è quello che si può vedere sulla mappa. Pessimo. Guardando il nostro territorio, va detto che la centralina di Vermegliano non ha registrato sforamenti
ma ai confini tra il nostro Comune e gli altri, si è ai limiti.
Insomma i fuochi epifanici, che dalle parti nostre si chiamano le Seime, sono tradizioni che vanno ripensate. Alla luce anche del quadro globale, con l'emergenza climatica diventata oramai strutturale e vista anche la fotografia della situazione dell'aria nella nostra regione durante i giorni dei fuochi.

mb

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