Dura nota del M5S ronchese su quanto accaduto nel Consiglio Comunale. "Mai attaccato il volontariato"




A Ronchi ne stanno succedendo di tutti colori e la tensione nelle ultime sedute del Consiglio comunale è in crescita. Segnali di nervosismo che lasciano presagire un 2020, vigilia delle elezioni amministrative, un periodo politicamente infuocato. E quanto si è visto nelle ultime due sedute del Consiglio Comunale potrebbe essere oggetto di qualche rappresentazione scenica teatrale di provincia, uno spettacolo interessante, esilarante, forse per alcuni, ma è una roba seria, e pertanto da ridere non c'è proprio niente. Viene pubblicata una durissima nota da parte del M5S ronchese, a firma della consigliera di opposizione Lorena Casasola e del consigliere di opposizione Denis Deiuri, su quanto accaduto, e ne riportiamo il testo.


Nell'ultimo Consiglio Comunale di Ronchi del 18 dicembre, non possiamo che denunciare la gravità di quanto accaduto per l'ennesima volta. Le regole esistono per essere rispettate, concetto fondamentale nella democrazia, ma dipende di quali regole si tratta e di come queste regole vengano usate, per o contro. Si è assistito al paradosso: si è data lettura della lettera di quattro consiglieri di maggioranza, Aiani, Furlan, Acampora e Macorini ad apertura dei lavori, che aveva per oggetto una nostra interpellanza sul presunto caso di incompatibilità del consigliere comunale di maggioranza Del Prete.
Non è mai stato possibile invece discutere e neanche leggere nelle sedute del Consiglio la nostra interpellanza, mentre è stato possibile come detto leggere la lettera di risposta. Si legge quindi prima la risposta della domanda! E quando si è chiesto di far leggere anche la lettera che noi consiglieri del M5S abbiamo fatta nostra, sulla questione dell'abbattimento dei tigli di via Duca d'Aosta, appellandoci allo stesso regolamento, è stato detto che il regolamento in sostanza non lo consente.
Siamo all'inverosimile, e i lavori dell'opposizione ne stanno uscendo neutralizzati. Da dove è partito il tutto? Da una richiesta legittima di chiarimenti. Nella nostra interpellanza della precedente seduta si chiedeva se sussistessero in capo all’amministratore di questo Comune, Consigliere Giovanni Del Prete una o più situazioni di incompatibilità ai sensi della normativa vigente, tra la sua carica di consigliere e doppia funzione nel direttivo, della nota associazione Leali delle Notizie. Associazione che legittimamente per il suo importante lavoro, che noi riconosciamo, svolto nel territorio beneficia di importanti contributi comunali e si voleva sapere tra i vari punti se il consigliere in questione avesse partecipato al voto con cui si sancivano gli stanziamenti disposti a favore dell'associazione di cui era entrato nel direttivo o meno. Il consigliere Del Prete, in concomitanza con la nostra interpellanza, si è quindi dimesso dall’associazione.
Apriti cielo. E' stata ribaltata la realtà!
E' saltato il numero legale e non si è potuta discutere questa nostra interpellanza, sia nella precedente che nell'ultima seduta del Consiglio comunale. Ma, paradosso nel paradosso, si è potuta leggere in apertura dei lavori la lettera di quattro consiglieri che hanno rappresentato una realtà a parere del M5S fuorviante accusandoci di cose gravi e soprattutto non vere. Sorvolando sull'italiano in cui è stata scritta, è assurdo leggere che la nostra iniziativa abbia in sostanza "danneggiato il volontariato" o "getta fango sull'accusato, o su chi concilia l'impegno politico con quello di volontariato". Non è stato attaccato il volontariato, che noi come forza politica abbiamo sempre difeso, ma abbiamo semplicemente chiesto chiarimenti e trasparenza su una questione che meritava chiarezza e trasparenza. Una lettera che ci lascia basiti, senza parole, e che si conclude con questo passaggio "a ogni modo dovesse emergere che l'accusato ha mancato di astenersi quando avrebbe dovuto farlo per evitare il conflitto di interessi, la maggioranza consiliare illuminata dal buon senso, può anche decidere di chiudere un occhio sull'inesperienza di un suo giovane membro". Ognuno tragga le proprie considerazioni, noi le nostre le abbiamo tratte. Come M5S su questo punto non cederemo e se verrà bloccato il lavoro dell'opposizione, è solo per responsabilità di chi fa saltare il numero legale per evitare di discutere una interpellanza che non getta fango sul volontariato, sulle associazioni, sull'associazione Leali delle Notizie o su il consigliere in questione, ma pone una semplice richiesta di chiarimenti e trasparenza, nell'interesse di tutti e del bene comune.

 
Che dire? Si è preferito ricorrere ad una sorta di via dell'ostruzionismo, da parte della maggioranza, con uno strumento che politicamente di norma viene adottato dall'opposizione nell'esercizio dell'equilibrio democratico, rendendo nullo, nel caso in questione, l'operato politico dell'opposizione nell'aula. E soprattutto ciò che deve spingere a riflettere è il modo in cui è stata capovolta la realtà. Come emerso dalla nota del gruppo del M5S ronchese l'obiettivo non era certamente colpire l'associazione citata di cui è stato riconosciuto il lavoro svolto, o una persona nello specifico, e soprattutto non era colpire il volontariato, cosa che, come si dovrebbe con onestà intellettuale e politica riconoscere, non c'entra assolutamente nulla con la vicenda in questione.

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